
Domani mattina alle 9 ho l'appuntamento in ospedale per mettere l'Holter pressorio.
Normalmente per queste cose è Gianni che mi accompagna per il mio handicap motorio.
Questa
volta però, essendo ingessato alla gamba, non può, dovendo essere
accompagnato nello stesso giorno, alla stessa ora in un altro reparto
dall'unico accompagnatore valido e disponibile: nostro figlio.
Sono sempre dell'idea che non Dio ma gli uomini( in questo caso i medici) ci complicano la vita.
Quando ho messo l'Holter l'ultima volta, circa 8 mesi fa, a detta dei medici interpellati non avevo nulla di preoccupante.
Dovendo
a maggio sottopormi alla Risonanza Magnetica con il contrasto, mi è
stato prescritto insieme ad altre analisi un elettrocardiogramma.
La dottoressa incaricata di farlo, una cardiologa, prende a cuore il mio caso e mi dice che il precedente referto
attesta che sono un ipertesa, che è urgente intervenire, che rischio la
pelle, che devo prendere delle medicine che mi prescrive (se non è
troppo tardi), rimandandomi al mio medico curante.
Il
mio medico curante, appena vede la diagnosi va su tutte le furie, primo
perchè “ chi è questa che si permette di darmi consigli?...e poi il referto
dice chiaramente che la mia pressione è normalissima”...lo stesso su
cui la cardiologa dell'AUSL ha fondato la sua diagnosi dopo avermi
accuratamente visitata, come non aveva mai fatto nessuno dei suoi
colleghi.
Per
farla breve il mio medico si è rifiutato di prescrivermi qualsiasi
medicinale all'uopo e solo dietro mia insistenza ha acconsentito a
prescrivermi di nuovo un monitoraggio pressorio.
Ora sono qui che mi chiedo, se è giusto andare ed eventualmente a chi far leggere il referto.
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